Castro: labirinto di storia e leggenda
Castro: da leggendario approdo di Enea a Perla del Salento
La Castrum Minervae dei romani, il leggendario approdo dell’eroe Enea, fondatore di Roma, è la rocca di Castro, un incrocio labirintico di vicoli tra storia e mito affacciata direttamente sul mare.
La litoranea divide il nucleo di Castro in Castro Marina da una parte, aperta su un’insenatura tra le più belle della costa, Castro città dall’altra. Qui vi sono un castello aragonese, costruito sulle rovine della rocca romana e messo a sacco dai turchi nel 1480 e la cattedrale, la Chiesa Madre dell’Annunziata costruita nel XII secolo ma rimaneggiata in seguito. Del IX secolo sono invece i resti della chiesetta bizantina addossata alla Cattedrale. Il centro storico del borgo arroccato è racchiuso da una cinta muraria che si sviluppa per un perimetro di 700 metri, intervallata dai resti di torri difensive. L’ingresso alla città avveniva e avviene tuttora attraverso la “Porta Terra”.
Il poeta latino Virgilio racconta nel terzo libro dell’Eneide, attraverso le parole del suo protagonista, l’approdo di Enea in Italia, avvenuto presso il centro romano di “Castrum Minervae” (fortezza di Minerva) e che da quell’alto promontorio si ergeva il maestoso tempio consacrato a Minerva. Di recente proprio su quell’altura rocciosa, sede dell’arcaica acropoli della cittadina di Castro sono stati ritrovati gli imponenti resti di un tempio dorico, una statuetta votiva rappresentante Minerva e una statua mutila alta circa 4 metri che si presume potrebbe raffigurare la dea; ciò ha convalidato l’ipotesi che il piccolo centro salentino funse da attracco naturale al virgiliano mito di Enea in fuga da Troia.
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