Salento: paesaggio, comuni e borghi


Geografia, architettura e storia dei comuni del Salento

Il Salento è ricco di paesini e borghi pieni di storia e di cultura. Terra con decine di comuni e borghi che sfoggiano splendidi centri storici e scorci indimenticabili tra cui alcuni tratti delle litoranee.  

Il Salento è sole e mare, ma non solo: regala un paesaggio dalla natura generosa puntinato da tanti comuni e borghi che sfoggiano splendidi centri storici. Con la denominazione “Salento”, “Terra d’Otranto” o “Tacco d’Italia” si indica un’entità più culturale che geografica, che non si estende oltre la cosiddetta soglia messapica: circa 5800 km², tra Ostuni (prov. di Brindisi ad est), Grottaglie (prov. di Taranto ad Ovest) e Capo Santa Maria di Leuca, comprendenti l’intero territorio della provincia di Lecce, cinto dai due versanti costieri dell’Adriatico, ad oriente, e dello Ionio, ad occidente.

Il territorio è prevalentemente di pianura, intervallata qua e là da piccole alture sassose (le Murge salentine), presenti soprattutto nella parte meridionale dove prendono il nome di Serre (la più nota Marina Serra, frazione di Tricase, località balneare tra le più suggestive). Il Salento è una lingua di terra fra due mari, con coste dalle alte falesie, stupendi fiordi, calette nascoste, scogliere basse e pescose, lunghe ed interminabili spiagge ed un mare limpido e trasparente. Nell’entroterra le architetture caratteristiche consistono in castelli, mura e masserie fortificate; dolmen, menhir e specchie (costruzioni megalitiche) testimoniano invece la presenza di antiche civiltà. L’entroterra salentino è quasi tutto coltivato, e la vegetazione arborea è per lo più costituita da distese di ulivi secolari con favolosi tronchi contorti e di grandi dimensioni. La proprietà terriera è generalmente suddivisa in piccoli appezzamenti, separati dai tipici muretti a secco, realizzati interamente in pietra e senza utilizzo di cemento. La pietra è da sempre materia prima per diverse costruzioni a secco, utilizzate dai contadini per riposare o per riporvi gli attrezzi da lavoro. Tali costruzioni, a seconda della zona, vengono definite in modo differente. Ed allora abbiamo li “furnieddi”, le “pajare” e i più famosi “trulli”. Numerose sono le antiche masserie fortificate, circondate da estesi appezzamenti di terreno. Le masserie salentine sono delle strutture a pianta molto semplice, quasi sempre su due piani, che si impongono sulle campagne circostanti con il loro volume maestoso e severo. Mancando le alture, manca anche l’acqua. Ma ciò non ostacola la presenza di aree umide, terme e brevi fiumi. La natura, comunque, è assai rigogliosa con presenza di odorosa macchia mediterranea e di numerose pinete marine. Del panorama fanno parte di diritto ulivo e tabacco: è facile poter osservare i lunghi filari di foglie di tabacco esposti al sole ad essiccare, fra spalliere di fichi d’India e cespugli di capperi. La vite è un’altra grande risorsa di questa terra dove l’impatto industriale è stato relativamente contenuto. Onnipresenti, invece, sono la roccia calcarea, durissima a tal punto da essere usata oggi per lastricare strade e in passato per le macine dei frantoi, e il calcare marnoso, impiegato per le sontuose facciate di chiese e palazzi barocchi. Materiali poveri che, con l’argilla e la cartapesta, costituiscono da sempre le principali materie prime dell’artigianato. I paesi, soprattutto in alcune zone, hanno un aspetto tipicamente mediterraneo e sono caratterizzati dal bianco intenso delle costruzioni che li rende abbacinanti nelle giornate di sole. In un paesaggio orograficamente poco caratterizzato, essi spiccano quindi rispetto alla campagna, dominata dal colore rossiccio di un terreno ferroso.

La penisola salentina è composta da 97 comuni, molti dei quali si impongono per bellezza e suggestività, ad esempio borghi nell’entroterra come Specchia, Nardò, Maglie e la più estesa Lecce; ma sono soprattutto quelli sul mare, dotati di porti e porticcioli che meritano una visita assorta: Otranto, Castro, Tricase Porto, Santa Maria di Leuca, Gallipoli e Porto Cesareo.

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