I segreti di Tricase e delle sue marine


Curiosita su Tricase, Novaglie e la Regione delle Serre Salentine

Il Capo di Leuca, noto come il “Tacco d’Italia” è ricco di arte, di natura e di borghi. Tra i più affascinanti, Tricase con i suoi tesori. Novaglie, poco più a Sud, regala panorami mozzafiato e fondali cristallini.  

Tricase è adagiata sul tratto orientale della costa del basso Salento; rientra nella cosiddetta “Regione delle serre salentine”, per via delle modeste formazioni collinari che ne costituiscono la fisionomia orografica. Fanno parte del suo territorio le frazioni di Tricase Porto e Marina Serra, Caprarica del Capo, Lucugnano, Depressa, Sant’Eufemia e Tutino, che custodiscono molte testimonianze architettoniche di notevole interesse; basti pensare che nell’agro di Tricase, terra fertile fin dagli albori della storia, oggetto di scorrerie di predoni in ogni epoca, si concentrano un gran numero di piccole fortezze e veri e propri castelli. Un piccolo scrigno di Salento che fin dal Medioevo fu fortificato a dovere, con dimore poi divenute signorili nel Rinascimento. La cittadina di Tricase ha un centro storico ricco e tra le viuzze che si snodano al suo interno si ergono le case torri, antiche abitazioni fortificate costruite nel XVI secolo. Poco distante, sorgono la chiesa di San Michele Arcangelo e la chiesa di San Domenico, un piccolo gioiello barocco che ospita un coro ligneo in noce intagliato agli inizi del 1700 e il Convento dei Domenicani, secondo la tradizione, il sesto convento dell’ordine. Testimonianza della sua storia tardo medievale è la cripta della Madonna del Gonfalone. Scavata fra il IX e XI secolo, divenne un fondamentale luogo di culto, divenuto poi una fattoria dipendente dall’Abbazia del Mito. Fra i monumenti più significativi di Tricase primeggia il Castello o Palazzo dei Principi Gallone, ora proprietà e sede del Municipio. Questo grandioso palazzo principesco risulta formato da tre elementi principali: la Torre, il Torrione e il Corpo vero e proprio dell'edificio. Il Palazzo, come tutti i castelli feudali di quel tempo, fu trasformato in abitazione dalla Famiglia Gallone. A pochi metri dal palazzo comunale si trova la Chiesa Matrice della Natività di Beata Maria Vergine costruita al termine del ‘500. Tricase è uno dei 32 comuni che costituiscono il Parco naturale regionale Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase che, oltre a preservare un patrimonio architettonico e ambientale raro, custodisce paesaggi mozzafiato fra falesie, prati aridi e la rara bellezza dei garofanini salentini e dei fiordalisi di Leuca. Lungo la strada che collega il centro di Tricase a Tricase Porto si incontra una curiosa costruzione a forma ottagonale, la chiesa della Madonna di Costantinopoli conosciuta anche come “Chiesa dei Diavoli”. La leggenda vuole che sia stata costruita dai demoni in una sola notte per via di una scommessa tra il committente, il marchese di San Martino, e appunto il diavolo.

Proseguendo ci si imbatte in una quercia vallonea conosciuta come “Quercia dei Cento Cavalieri”; l’albero ha oltre 700 anni ed è il più maestoso monumento arboreo pugliese. L’appellativo lo ha guadagnato poiché una leggenda narra che, grazie alla sua enorme chioma rigogliosa, diede riparo a Federico II ed a tutta la sua corte. La costa di Tricase si estende a semicerchio per circa 8 km e comprende le due località di Tricase Porto e Marina Serra. Quest’ultima ospita una bellissima piscina naturale, un anfiteatro protetto dalle rocce, dove l’acqua è cristallina; nota come “Grotta de’ Monaci” fu scavata nella scogliera dai monaci in modo che si potessero appartare per fare il bagno. Questo luogo suggestivo è sorvegliato dall’alto dall’imponente Torre Palane, una delle tante torri di vedetta fatte realizzare da Carlo V in difesa dei propri possedimenti dal nemico turco. Tricase porto, poco più a nord, sfoggia fondali azzurri e molto profondi. La frazione del porto risale al 1400 e tuttora è protetta dalla Torre del Sasso. Il litorale è prevalentemente basso e roccioso, ricco di grotte e piccole insenature sabbiose. Alle calette naturali sono stati affiancati due porticcioli, uno antico e un secondo più moderno.
Subito a nord del delizioso borgo, seguendo la stradina chiamata “passeggio degli dei” spunta a pochi metri dalla costa la cosiddetta “Isola”, raggiungibile con poche bracciate e molto amata anche dai bambini. Gli scogli bassi che digradano dolcemente nell’acqua regalano riflessi di ogni tonalità di blu. Sul tratto di costa che unisce Marina Serra al Ponte Ciolo si colloca Novaglie, una delle più apprezzate località costiere adriatiche, dal panorama suggestivo e dal mare cristallino. Caratterizzata da scogliera bassa, racchiude numerose tracce del passaggio dell’uomo in tempi antichissimi: numerose infatti in zona sono le grotte basiliane medievali, usate in seguito dai pescatori come riparo in caso di mal tempo. Le origini del toponimo sono incerte: è forse ricollegabile al processo di bonifica che nell'XI secolo interessò la zona, rimettendo "a nuovo" aree boschive e pietrose rendendole abitabili. La scogliera intorno alla località di Novaglie è alta e impervia; nella marina, invece, le rocce di medie dimensioni permettono un facile accesso al mare. L’uomo, poi, nel corso del tempo ha creato un piccolo porto, molto utile agli abitanti del luogo per mettere in pratica l’attività della pesca.

Attrattiva di questa località sono anche le tante grotte marine, che caratterizzano tutta la costiera attorno a Santa Maria di Leuca: in questa zona si trovano la grotta Azzurra, la grande e maestosa grotta Cattedrale e la grotta del Presepe. La località di Novaglie nei secoli passati fu spesso vittima delle incursioni dei saraceni, che qui usavano rifornirsi di ogni bene. Proprio per questo, nel 1500, venne costruita una torre di avvistamento, della quale oggi non è rimasto nulla: Torre Montelungo.

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